venerdì 4 marzo 2016

Una chiesa impegnata



“Il virus Zika, che dilaga in America Latina, lascia tracce anche in Europa”. I giornali italiani, normalmente concentrati sulle vicende continentali, in questi mesi guardano al Brasile con timore. In parallelo, nel paese della Coppa del Mondo 2014 e delle Olimpiadi 2016, cresce la polemica sulle responsabilitá dello Stato per la fragilitá del sistema igienico-sanitario in diverse regioni del Paese. 
La stessa responsabilitá che si esige dai servizi pubblici, peró, dev’essere impegno necessario e urgente di ogni cittadino a prendersi cura dell’ambiente comune.

Le chiese cristiane lanciano all’inizio della Quaresima una nuova “Campagna della Fraternitá”. Si tratta di un cammino collettivo di “form-azione”: le comunitá cristiane si riuniscono nelle chiese o nelle case, aiutate da strumenti semplici che favoriscono il dibattito in piccoli gruppi. Riflettono ogni anno su un tema che interpella la vita pubblica, con la sfida di tradurre la discussione in scelte ed impegni locali, dallo stile di vita familiare ad azioni di cambiamento nel quartiere in cui la comunitá vive, fino a proposte di decisioni politiche in ambito municipale, regionale o federale.

Il tema della Campagna della Fraternitá di quest’anno è “La Casa Comune: nostra responsabilitá”. Approfondisce, in modo particolare, il diritto di tutti i cittadini all’accesso all’acqua potabile e a servizi igienico-sanitari di base. Solo a dicembre dell’anno scorso l’ONU ha riconosciuto questi servizi come un diritto umano fondamentale, separato e specifico.
Più di 2,5 miliardi di persone in tutto il mondo, un terzo della popolazione totale, vive senza accesso a servizi igienici adeguati. In Brasile, 100 milioni di persone (piú della metá della popolazione) ancora non ha accesso ad una adeguata rete fognaria.
In pochi, peró, ci chiediamo cosa succede quando “tiriamo l’acqua del water”. Non è solo una questione delle popolazioni isolate o delle comunitá rurali: nelle grandi megalopoli brasiliane, cosí come sono ormai incontrollabili gli ingorghi stradali, possiamo immaginare quanto siano insostenibili gli “ingorghi fognari” sotterranei: una rete che non regge piú la folle e rapida urbanizzazione, che ormai concentra in cittá l’80% dell’intera popolazione.
La contaminazione fecale delle acque e l’accumulo dei rifiuti scaricati direttamente nei canali e nei fiumi sono una forma di violenza nascosta, che agisce nel silenzio e continua mietendo vittime. Allo stesso modo, il monopolio dell’acqua e la sua privatizzazione cominciano ad essere considerati dalle chiese come un “peccato sociale”. 

La cultura cristiana della fraternitá è uno dei cammini piú efficaci per difendere il valore dei beni comuni e la loro preservazione. È questo il motivo che ha permesso che le chiese di diverse confessioni cristiane, in Brasile, si unissero in una campagna della fraternitá ecumenica: “La teologia della creazione unisce persone di tutte le fedi e ci sfida a pensare al di lá del quadrato delle religioni” – afferma mons. Biasin, della commissione per il dialogo ecumenico dei vescovi cattolici brasiliani.

Un’altra novitá della Campagna di quest’anno è la collaborazione diretta con Misereor, organizzazione della chiesa cattolica tedesca. Due paesi cosí distanti, come Brasile e Germania, si uniscono per spezzare il paradigma nord-sul e cercare cammini comuni per la cura della casa comune! La cooperazione sta tentando di superare il modello di dipendenza tra un donatore ed un ricevente, rinnova con coraggio la denuncia delle multinazionali che si appropriano della vita della gente e appoggia l’organizzazione comunitaria nelle rivendicazioni a livello locale, nazionale ed internazionale.

Le chiese hanno un ruolo importante, sia a livello politico che come educatrici nella pratica quotidiana e nello stile di vita comunitario.
Il virus piú difficile da debellare é l’indifferenza, la privatizzazione degli interessi e l’irresponsabilitá nei confronti delle prossime generazioni. C’è molto da camminare, in questa quaresima di conversione…