venerdì 22 aprile 2011

Frammenti di resurrezione

Ogni giorno la nostra comunitá missionaria cerca segni di resurrezione, dispersi tra i frammenti di molte battaglie, parecchie sconfitte ed un certo senso di impotenza.
Gli stessi discepoli hanno avuto bisogno di molto tempo per comprendere ed assumere la resurrezione di Gesú: é stato necessario raccogliere una buona serie di indizi e testimonianze chiare.
Mi sono chiesto: in questo anno, che testimonianza di resurrezione puó dare la nostra comunitá? Abbiamo qualche parola di speranza, un messaggio concreto e fecondo da condividere?

Il nostro modo di testimoniare la resurrezione dipende molto dal tipo di morte che stiamo sperimentando. La peggiore é la morte del sogno collettivo, sconfitto dall’interesse istantaneo di piccoli vantaggi individuali.
É morte politica di chi desiste da uno sguardo piú profondo ed ampio e si lascia comprare o convincere da soluzioni immediate e a buon prezzo, convenienti solo per un momento.

In questa regione giunsero, quasi contemporaneamente, imprese ricche, voraci e determinate ad investire nelle risorse della nostra terra; fu difficile, per la gente, resistere alla tentazione di poche ‘perline colorate’ que promettevano d’immediato.
E cosí industrie minerarie, di cellulosa e grandi investimenti in idroelettriche ed allagamenti provocarono forti impatti, con il ‘rattoppo’ di pochi progetti d’investimento sociale, puntuali e discontinui.

É resurrezione, quindi, tutte le volte che esiste una ribellione contro questa dipendenza e, malgrado sproporzionata, la voce delle comunitá si alza per garantirne diritti e sogni. Con una immagine biblica, é resurrezione tutte le volte che troviamo una di quelle cinque pietre che hanno permesso al piccolo Davide di sconfiggere (o perlomeno intontire) il gigante Golia.
Se questo si ripetesse varie volte, i ‘giganti’ di oggi si accorgerebbero poco a poco che non si possono calpestare i territori delle comunitá senza una seria ed effettiva interazione con le popolazioni che vi abitano.

Cinque pietre, dicevamo:

- una é stata la nostra recente partecipazione all’assemblea degli azionisti dell’impresa mineraria Vale, in minoranza rappresentando le comunitá piú colpite dalle sue operazioni. Nel cuore della logica incondizionale del guadagno, si sta sollevando sempre piú forte la voce di chi denuncia l’impatto socio-ambientale ed esige rispetto per i piccoli;

- un’altra sará la ‘Romaria da Terra e das Águas’, incontro di preghiera e pellegrinaggio che raccoglierá nella nostra cittá di Açailândia in settembre comunitá cristiane del Maranhão intero: migliaia di persone, segno di una chiesa vigilante e coraggiosa, che viene a criticare un modello di sviluppo a senso unico, per il quale il guadagno é privato ma gli impatti pubblici;

- un’altra é la missione di maggio, in Maranhão, della Federazione Internazionale dei Diritti Umani, che ha studiato gli effetti nefasti di Vale in due casi emblematici della nostra regione ed appoggia le rivendicazioni della gente: prioritá assoluta e condizione primaria di un reale sviluppo é il diritto alla vita, alla salute e ad una abitazione dignitosa;

- ancora una la troviamo nei vari momenti di articolazione delle comunitá vittime di queste violazioni: si sta rafforzando una rete di gruppi e piccole comunitá che scambiano esperienze, strategie, appoggi e solidarietá. Le imprese tendono a dividere la gente per indebolirla, ma questo dialogo tra i movimenti rafforza la resistenza;

-una ultima é il successo di alcune azioni giuridiche o popolari che finalmente obbligano le imprese ed il governo a rispettare gli interessi della gente: lo sciopero dei lavoratori delle siderurgiche e degli abitanti vittime dell’inquinamento, l’indennizzazione della famiglia di una persona travolta dal treno che trasporta il minerale per l’esportazione, la condanna di Vale ad indenizzare quasi 800 famiglie tradizionali (quilombolas) a causa del conflitto per un minerodotto...

Sono questi i nostri picoli frammenti di resurrezione; li aggiungiamo umilmente agli altri che voi, che state leggendo, potrete incollare nel mosaico della vita dei figli di Dio, piú forte della morte che si vuole installare in mezzo a noi!