mercoledì 2 luglio 2008

Né troppo vicino né troppo lontano da Dio

Questo blog serve a me (e spero anche ad altri) per capire da che parte sta Dio, chi è realmente, cosa ci sta dicendo nella confusione sempre piú assordante e nella sfida (dura) di non perdere la speranza.
È bello e difficile fare tale domanda da straniero in questa terra: ho un DNA italiano, ma convivo quotidianamente con altri ritmi, idee, visioni.

Come suggerisce il Vangelo, possiamo comparare il cammino con Dio al rapporto tra un papá e suo figlio. Ci sono figli che non vogliono perdere il tepore e la sicurezza di casa, altri che se ne vanno presto per il mondo.

La nostra cultura europea sta scoprendo l’indipendenza (e la solitudine) di figli che si sono allontanati molto; il cuore di questa gente del Maranhão, al contrario, è molto stretto a Dio, a cui abbiamo giá ufficialmente attribuito la nazionalitá brasiliana!
Il nome e l’influenza di Dio, qui, ricorrono ad ogni respiro: la religiosità popolare è quasi catturata in una ‘dipendenza fetale’ da Dio. Tutto quello che avviene, in qualche modo è dovuto a Dio e ci parla, dando segnali da interpretare e rispettare.
Conosco persone con quella fede semplice che smuove le montagne; un affidamento totale che le porta a concludere: “mi rimane solo Dio”… e per loro é piú che sufficiente: non crollano nemmeno sotto le difficoltá piú pesanti.
Allo stesso tempo, peró, vedo il pericolo di lasciarsi catturare da questa dipendenza assoluta. Una fede che fatica a maturare e farsi adulta. Risuona in me quel passaggio del Vangelo quando Gesú, in modo provocante, si mette a dormire in barca, proprio durante uma tempesta.
“Signore, non ti importa che moriamo?” Il Signore risponde “Gente di poca fede”... e si riferisce alla fede in se stessi, tanto necessaria quanto quella in Dio. A volte ci vorrebbe proprio, qui nel Maranhão, lasciar dormire di piú Dio e svegliare tanta gente ipnotizzata!
E da noi in Italia? Forse il nostro caso é quello di un altro sonno: “Torno dai discepoli e li trovó che dormivano. E disse: 'Cosí non siete capaci di vegliare un'ora sola con me?'”
In questo caso Dio veglia e soffre, appassionato nel dolore di tanta gente. E non riesce a trovare discepoli dagli occhi aperti, disposti a stare con lui...