venerdì 23 gennaio 2009

Impastiamo teologia...


Come magi in cammino verso Belém (la nostra Betlemme brasiliana), sono entrate per la porta d'Amazzonia alcune centinaia di 'assetati di Dio', per poter partecipare al Terzo Fórum Mondiale di Teologia e Liberazione (FMTL). Cristiani e non cristiani, insieme alle religioni tradizionali afro e indigene; pochi membri istituzionali e molte persone in ricerca di senso e di vita.

Gli amici del Pará, terra esuberante del nord del Brasile, ci hanno accolto parlando di Betlemme (Bet lehem, in ebraico 'casa del pane'). “La Casa del Pane sia la casa di tutti”, ci hanno detto. Quindi, ci sia pane e vita per tutti: é per questo che siamo nati... e per questo anche il Bambino é nato a Betlemme.

Il FMTL si occupa del pane della ricerca di Dio. C'é molta fame anche di questo, açtrimenti le lotte che porteremo avanti tra pochi giorni al Fórum Social Mundial perderebbero spessore e senso e si incrinerebbero al primo colpo. C'é fame di Dio, ma non solo di sentirlo sulla pelle (come molte religioni oggi offrono al consumo individuale): fame di riflettere su Dio, di capirlo, di ascoltarlo ascoltandoci.

“Teologia é pensare Dio, ma ció ci é appena possibile, e se lo possiamo é soprattutto per pensare il mondo con il punto di vista di Dio”.
Impastiamo teologia nella Casa del Pane, quindi, per pensare il mondo e metterci del lievito buono. É un lavoro fatto dai piccoli: líderes comunitari, pastori, gruppi religiosi e minoranze etniche.

La teologia di questo Fórum usa la grammatica della differenza, declina lo Spirito in varie lingue e culture: ci stiamo rendendo conto tutti, progressivamente, che Dio parla nelle molte lingue della Pentecoste e non ammette di essere ridotto ad uma unica definizione.
Se la grammatica é la differenza, l'armonia delle varie narrazioni di Dio ci viene dalla bellezza. Bellezza dei simboli, della celebrazione, della vita. Bellezza, anche, del semplice stare insieme ad ascoltarsi, per scoprirsi.

Uma parola si distacca in questi primi giorni di Fórum Teologico: 'co-spirare', che é 'respirare insieme', assumere la sfida di rigenerare la vita e seguire, coraggiosi e com speranza, il soffio dello Spirito.


giovedì 8 gennaio 2009

Camminando con i Magi


É passata da poco la festa dei Magi, persone in cammino, immagine di tutti noi.
Chi cercate, o Magi?
Sono anche le prime parole di Gesú nel Vangelo di Giovanni: cercare qualcosa, avere una direzione chiara, sapere dove stiamo andando (pur in tutte le incertezze del percorso) è ció che dá senso profondo alla vita.
C’è, chiaramente, la felicitá delle piccole cose, degli incontri e della quotidianità… ma come abbiamo bisogno, ogni tanto, di guardarci indietro e riconoscere che, sí, stiamo camminando, abbiamo una direzione.

Fin qui tutto bene, siamo d’accordo. Si tratta, in fondo, di vivere consapevoli e padroni della propria storia. Vivere, e non ‘lasciarsi vivere’.

Ma la sorpresa dei Magi è un’altra: non sono loro a pianificare il cammino, non hanno mappe né sono partiti sapendo dove andavano. Stanno seguendo una stella, obbedendo a una luce-guida.
La cercano nel cielo e tra le persone, la vedono, poi scompare, ma chiedono e frugano di nuovo nelle pieghe della gente e dei popoli che attraversano.
E cosí non si perdono, e la loro strada da sempre affascina generazioni che parlano di loro e, anch’esse, cercano nuove Betlemme.

Nella Bibbia esistono alcune persone chiamate cosí, a camminare fidandosi e cercando. La maggior parte della gente vive nelle loro case, ma nella Bibbia Dio sceglie una tenda e alcuni compagni per un cammino senza posare il capo: Abramo, Giacobbe, Mosé, Andrea, Pietro, Maria Maddalena…
È come se dicesse loro: “Voi mi appartenete, andiamo. Cerchiamo ancora luoghi in cui il Vangelo si possa fare carne”. 

La mia piccola esperienza è cosí: per molti kilometri mi sento padrone del cammino e protagonista dei miei passi, ma quando mi fermo sento la mano di chi “mi ha afferrato” (Fil 3,12) e si prende cura della direzione giusta.
In questo tempo sento anche la mancanza di vari amici che stavano al mio fianco e che ora hanno scelto “un altro cammino”. Questo indebolisce, aumenta le domande e costringe ad aprire ancora di piú gli occhi.

D’altra parte anche i Magi, nostra icona di oggi, sono stati consigliati di scegliere “un altro cammino”. Chi conosce la tua voce, Signore, creatore e guida della nostra vita, e ascolta con attenzione, in ogni caso non perderá la strada.