sabato 18 aprile 2015

Il soffio dello Spirito al Forum Sociale Mondiale

Come ci sentiamo piccoli, a volte, di fronte alle enormi sfide di oggi…
Noi comboniani qui in Brasile, per esempio: le comunitá missionarie sono immerse nel loro territorio, alle prese con le contraddizioni quotidiane della violenza urbana o dell’ingiustizia ambientale, del razzismo o dell’esclusione delle donne e dei piú fragili, impegnate nella costruzione di comunitá cristiane testimoni di accoglienza e promozione della vita.

Molti confratelli si dedicano con passione e onestá al loro servizio locale, ma ci provoca anche il richiamo di dinamiche mondiali che rendono la violenza e l’ingiustizia strutturali.  Pensiamo alla contraddizione dei flussi migratori e alle morti in massa nella frontiera mediterranea, al sentimento collettivo di paura e vendetta che la violenza terrorista sembra stia riuscendo ad alimentare, alle enormi sfide per garantire la vita del Pianeta, specialmente verso la Conferenza delle Parti di Parigi, la COP 21.

Dal nostro punto di vista della periferia amazzonica brasiliana, percepiamo evidenti segnali di una crisi profonda, che scarta, per paura di se stessa, la possibilitá di alternative economiche di maggior rispetto ambientale e preferisce politiche di corte vedute, in aperto conflitto con le comunitá locali e di estremo impatto sui loro territori.

In aprile, da diverse parti del mondo, alcuni missionari e missionarie comboniani usciranno dal loro contesto di azione locale per incontrare altri uomini e donne di buona volontá, costruttori di pace, al prossimo Fórum Sociale Mondiale, che avverrá nuovamente a Tunisi.
Immaginatevi il potenziale simbolico di un encontro di popoli in questa terra nordafricana, frontiera in cui si sente piú forte la contraddizione degli squilibri economici, dei fondamentalismi religiosi, dei progetti sociali escludenti.

Due anni prima, il FSM giá si era riunito a Tunisi, in un clima che noi comboniani avevamo definito “primavera di dialogo”. Questo impulso di vita e di speranza non puó lasciarsi spegnere, spetta anche a noi missionari coltivare sotto la cenere i valori evangelici e profondamente umani del dialogo, della riconciliazione, dell’accoglienza, della giustizia sociale e della cura della creazione.

Attorno agli incontri del FSM, dunque, realizzeremo anche il nostro ‘Forum Comboniano’. Circa trenta fratelli e sorelle consacrati e laici, provenienti da diversi paesi dell’Africa, dell’Europa e dell’America Latina si riuniranno per pregare, condividere esperienze, rafforzare proposte interessanti che stanno sorgendo dal basso, ispirate dallo Spirito in risposta all’appello della gente con cui camminiamo.
Si tratta di un incontro importante, alle porte del Capitolo Generale del nostro istituto, che avverrá in settembre. L’impegno nel campo della giustizia, della pace e della difesa della creazione è la chiave di lettura della nostra missione, ci occorrono nuovi strumenti ed intuizioni per comprendere come viverlo oggi, ispirati soprattutto dall’esortazione apostolica di Francesco: “L’allegria del Vangelo – L’annuncio del Vangelo nel mondo attuale”.

Lo stesso Comitato Internazionale del FSM riconosce che una delle ispirazioni piú ricche proviene dall’impegno delle religioni e dei popoli riuniti nella trasformazione sociale. Il Comitato si riferisce all’iniziativa di papa Francesco, quando convocó, in ottobre 2014, l’Incontro Mondiale dei Movimenti Popolari. Vi parteciparono organizzazioni di persone escluse o emarginate dei cinque continenti, di ogni origine etnica e religiosa: contadini senza terra, lavoratori informali delle periferie urbane, riciclatori, popoli originari, donne in difesa dei loro diritti…

Francesco, nel suo discorso, sottolineó che “i poveri non aspettano piú con le braccia incrociate, illusi da soluzioni che non arriveranno mai; ora i poveri vogliono essere protagonisti per incontrare, loro stessi, una soluzione ai loro problemi. Non sono esseri rassegnati, sanno protestare e ribellarsi”. Francesco spera che “il vento delle proteste si trasformi in un ciclone di speranza”.

Anche noi comboniani soffieremo, nel nostro piccolo, in questa direzione.