domenica 30 ottobre 2011

Immergendoci nella Giustizia Ambientale

Prainha do Canto Verde é uma comunitá di pescatori a cento kilometri da Fortaleza, Ceará.
Chi la visita in spirito di ascolto, cade subito nella rete seduttrice dei racconti e delle tradizioni di gente ospitale e semplice.
Di generazione in generazione l’arte della pesca, all’amo o con rete, è ripassata religiosamente e in silenzio, dai piú vecchi ai figli e nipoti, nella pratica dei gesti piú che con parole vuote.

Ogni settimana, piccole ‘jangadas’ entrano nel mare e restano al largo per giorni interi, lá dove “rimani solo tu, tra il cielo e le acque”.
Di notte, quattro pescatori in ogni jangada si ritirano negli spazi stretti soto le tavole della barca, riparandosi dal freddo, dal vento e dalle onde che bagnano la superficie.
Ma un quinto deve restare sveglio, lá fuori, tuta la notte: c’è una lampada a gas che deve restare accesa, nel buio totale, per evitare che le grandi navi dell’esportazione del ferro, in alto mare, travolgano le minuscole jangadas ed il loro prezioso carico di vita.

E cosí, questa ‘sentinella della luce’ è anche sentinella della vita.
Ci insegna, ancora una volta nel silenzio dei gesti, cosa sia Giustizia Ambientale: difendere la vita delle persone e dei territori che da tempo vivono nell’equilibrio dei loro ritmi e saperi, ma che sempre piú vengono aggredite da un progresso travolgente, che corre distante da loro e puó passare sopra di loro, schiacciandole.