mercoledì 17 giugno 2009

Andiamo all'altra riva!

Gesú invita i discepoli a sfidare la cultura del tempo, trasformare la situazione posta, varcare i confini e giungere all'altro lato del mare della Galilea, nella Decapoli, terra straniera.
Per un ebreo mischiarsi com gli stranieri, pagani dell'altra riva, significava contaminarsi e tradire la sua identitá.
Anche oggi molti confini e barriere limitano la nostra visione e paralizzano i nostri gesti di amore: celebriamo il 20 giugno la Giornata Mondiale del Rifugiato, ma ancor oggi molti Paesi detti 'sviluppati' innalzano muri per proteggersi dagli stranieri, dicendogli “Tornatevene alla vostra riva!”
Allo stesso modo, molte altre 'migrazioni' si rendono urgenti per noi e i nostri stili di vita: da anni gridiamo che un altro mondo é possibilie, ma quanti di noi sono giá entrati in barca per navigare realmente fino all'altra riva, ad un altro modello di vita e sviluppo, fatto di economia solidale, impatto ambientale leggero, valorizzazione della produzione locale, della cultura dei popoli, della partecipazione nella gestione del bene comune?
C´é un'altra riva economica, culturale, politica che ci aspetta, ma la pigrizia, la paura o l'interesse ci trattengono molto al di qua di quello che Dio indica com passione.
Molte volte la stessa chiesa sembra piú un circolo di amici in spiaggia e rinuncia ad affrontare coraggiosamente la traversata, insistendo nella trasformazione...

É vero che andare all'altra riva costa, é pericoloso e violento. I discepoli lo sanno bene, la loro paura é comprensibile; anche oggi il vento e la tempesta si scagliano contro chi é in cerca di nuove terre. In queste ultime settimane, per esempio, altri due testimoni di lotta per la terra nello Stato del Pará sono caduti, uccisi dai guardiani del sistema, che impedisce qualsiasi superazione dei suoi confini.
Celebriamo la fede di Raimundo Nonato, dirigente sindacale, e di Luís, coordinatore della Liga dos Camponeses Pobres: tentarono di obbedire a Gesú e lottarono per avere accesso all'altra riva della storia, dove tutti abbiano vita.

Molte volte ci sentiamo impotenti di fronte alle forze di morte, alla macchina della propaganda ufficiale che nasconde la veritá e onora gli ingiusti, a questa corruzione sfacciata...
“Maestro, non ti importa che moriamo?!”
In alcuni casi, sembra che lo stesso Dio resti distante e non ci apra il cammino.
Ma non c'é da aver paura: chi ha il coraggio di salire su questa barca, fará l'esperienza di un Dio a cui il vento e il mare obbediscono, e pur nella tormenta della traversata sentirá nel suo profondo uma grande bonaccia, la pace di chi sa di trovarsi nel cammino giusto.

Foto: http://www.flickr.com/photos/31598370@N08/2990595305/