lunedì 2 febbraio 2009

FSM: contraddizioni e risposte


Ogni forum mondiale é uno spazio di contraddizioni: ci trovi di tutto e di piú.
Anche il Forum Mondiale di Teologia e Liberazione há messo in luce contrasti e paradossi; ne consideriamo due.
Un conflitto evidente, nella mente e nella pratica di alcuni, é tra la teologia e prassi della liberazione e l'analisi ecologica, la difesa della vita e dell'ambiente.
Ad alcuni pare che la teologia della liberazione debba occuparsi semplicemente dei poveri, del conflitto di classe, dell'opzione per gli ultimi. Pensare all'ambiente sarebbe sviarsi, distrarsi dalla lotta, tradire la gente. Invece non esiste nessun contrasto, al contrario, uma profonda connessione tra due vittime: uomini e donne messi ai margini, che gridano la loro rivolta, e l'ambiente messo in ginocchio, soffocato in silenzio. Li troviamo insieme, vittime dello stesso sistema.
Chi soffre per gli irresponsabili megaimprendimenti industriali nel sud del mondo é l'ambiente e la gente povera delle periferie, su cui ricade inquinamento e tutte le conseguenze degli equilibri ambientali stravolti. L'alleanza tra queste due vertenti (il grido dei poveri e il silenzio soffocato della natura in agonia) é il nuovo orizzonte per la liberazione integrale della Vita. Segue i percorsi del socio-ambientalismo.

Ma un altro grande constrasto emerge dalla critica alla teologia della liberazione: dicono che le comunitá di base latinoamericane si occupino troppo del 'sociale' (come se fosse possibile distinguere la convivenza sociale da ogni altra sfera esistenziale, emotiva, spirituale...). Dicono che sia troppo 'orizzontale' e si dimentichi del mistero, di Dio, si fermi al presente e perda la trascendenza. Peró la violenza ambientale e il grido soffocato della Vita che ci scappa dalle mani sono per ogni credente un profondo richiamo ad allargare e approfondire i suoi orizzonti. Noi che assumiamo la sfida dei poveri e della difesa del creato facciamo la scelta di una sorta di 'ecologia della mente'.
Entriamo in una logica molto piú ampia di noi stessi; sentiamo che ci muoviamo e siamo dentro un universo ben piú grande. Relativizziamo le nostre dimensioni e ci includiamo nel ciclo vitale universale: oltre a me e a noi, c'é l'umanitá, ci sono altre creature vive, c'é il nostro pianeta, c'é l'universo intero...
Al contrario, chi si chiude in sfere di spiritualitá isolate si rintuzzisce e spegne. Chi sente il pulsare della vita e si batte per rianimarla amplifica i suoi sensi e percepisce che anche Dio palpita nella storia.
Avanti, dunque, articolando resistenza e alternative coraggiose a chi si fa beffe del creato, riduce la vita al profitto, allo sfruttamento intensivo della terra, allo spasimo di succhiare tempo e risorse, competere per crescere e crescere, piú in alto di tutti!

La parola 'Religione' viene dal latino re-ligare. Tocca a te scegliere: ti imprigioni se ti leghi all'illusione che il culto e la dottrina sono il senso della vita. Si spalanca il mondo davanti a te se scegli la religione per seguire i legami universali che uniscono le persone tra loro, l'essere umano al creato, uma nostra piccola storia al ciclo dell'universo.
Lungo questo intreccio di legami si muove e ci parla lo Spirito di Dio creatore.

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