“Il virus Zika,
che dilaga in America Latina, lascia tracce anche in Europa”. I giornali
italiani, normalmente concentrati sulle vicende continentali, in questi mesi guardano
al Brasile con timore. In parallelo, nel paese della Coppa del Mondo 2014 e delle
Olimpiadi 2016, cresce la polemica sulle responsabilitá dello Stato per la
fragilitá del sistema igienico-sanitario in diverse regioni del Paese.
La
stessa responsabilitá che si esige dai servizi pubblici, peró, dev’essere impegno
necessario e urgente di ogni cittadino a prendersi cura dell’ambiente comune.
Le chiese
cristiane lanciano all’inizio della Quaresima una nuova “Campagna della
Fraternitá”. Si tratta di un cammino collettivo di “form-azione”: le comunitá
cristiane si riuniscono nelle chiese o nelle case, aiutate da strumenti
semplici che favoriscono il dibattito in piccoli gruppi. Riflettono ogni anno
su un tema che interpella la vita pubblica, con la sfida di tradurre la
discussione in scelte ed impegni locali, dallo stile di vita familiare ad
azioni di cambiamento nel quartiere in cui la comunitá vive, fino a proposte di
decisioni politiche in ambito municipale, regionale o federale.
Il tema della
Campagna della Fraternitá di quest’anno è “La Casa Comune: nostra
responsabilitá”. Approfondisce, in modo particolare, il diritto di tutti i
cittadini all’accesso all’acqua potabile e a servizi igienico-sanitari di base.
Solo a dicembre dell’anno scorso l’ONU ha riconosciuto questi servizi come un
diritto umano fondamentale, separato e specifico.
Più
di 2,5
miliardi di persone in tutto il mondo, un terzo della popolazione totale, vive senza accesso a
servizi igienici adeguati. In Brasile, 100
milioni di persone (piú della metá della popolazione) ancora non ha accesso ad
una adeguata rete fognaria.
In pochi, peró,
ci chiediamo cosa succede quando “tiriamo l’acqua del water”. Non è solo una
questione delle popolazioni isolate o delle comunitá rurali: nelle grandi
megalopoli brasiliane, cosí come sono ormai incontrollabili gli ingorghi
stradali, possiamo immaginare quanto siano insostenibili gli “ingorghi fognari”
sotterranei: una rete che non regge piú la folle e rapida urbanizzazione, che
ormai concentra in cittá l’80% dell’intera popolazione.
La contaminazione
fecale delle acque e l’accumulo dei rifiuti scaricati direttamente nei canali e
nei fiumi sono una forma di violenza nascosta, che agisce nel silenzio e
continua mietendo vittime. Allo stesso modo, il monopolio dell’acqua e la sua
privatizzazione cominciano ad essere considerati dalle chiese come un “peccato
sociale”.
La cultura
cristiana della fraternitá è uno dei cammini piú efficaci per difendere il
valore dei beni comuni e la loro preservazione. È questo il motivo che ha
permesso che le chiese di diverse confessioni cristiane, in Brasile, si unissero
in una campagna della fraternitá ecumenica: “La teologia della creazione unisce
persone di tutte le fedi e ci sfida a pensare al di lá del quadrato delle
religioni” – afferma mons. Biasin, della commissione per il dialogo ecumenico
dei vescovi cattolici brasiliani.
Un’altra novitá
della Campagna di quest’anno è la collaborazione diretta con Misereor,
organizzazione della chiesa cattolica tedesca. Due paesi cosí distanti, come
Brasile e Germania, si uniscono per spezzare il paradigma nord-sul e cercare
cammini comuni per la cura della casa comune! La cooperazione sta tentando di
superare il modello di dipendenza tra un donatore ed un ricevente, rinnova con
coraggio la denuncia delle multinazionali che si appropriano della vita della
gente e appoggia l’organizzazione comunitaria nelle rivendicazioni a livello
locale, nazionale ed internazionale.
Le chiese hanno
un ruolo importante, sia a livello politico che come educatrici nella pratica
quotidiana e nello stile di vita comunitario.
Il virus piú
difficile da debellare é l’indifferenza, la privatizzazione degli interessi e
l’irresponsabilitá nei confronti delle prossime generazioni. C’è molto da
camminare, in questa quaresima di conversione…
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