mercoledì 16 dicembre 2015

Chi soffre resta sveglio per proteggere il cuore



Katia è un’indigena del gruppo Akrãtikategê. Fu espulsa dalla sua terra: il villaggio doveva lasciare spazio alla diga di Tucuruí, che allagó l’intera regione. Gli indigeni furono rimossi a piú di 200 Km di distanza, nella terra Mãe Maria.

Ma anche la Mãe Maria viene violentata dai grandi progetti: il raddoppio della ferrovia di Carajás per l’esportazione del minerale di ferro, due linee di alta tensione ed una di fibra ottica per cellulari, oltre alla superstrada che la taglia nel mezzo.
Si replica, in chiave moderna, il Vangelo di Natale: “Non c’era posto per loro” (Lc 2,7).

Raimundo dos Santos è un sindacalista, agricoltore, consigliere della Riserva Forestale di Gurupi, ambientalista e difensore dei diritti delle comunitá rurali. Da tempo denunciava il saccheggio del legname della Riserva, l’ultimo frammento di Amazzonia nello stato del Maranhão. È stato ucciso freddamente in agosto di quest’anno, a fianco di sua moglie che è sopravvissuta alle ferite. Anche in questo caso non c’era posto per lui, né orecchi attenti alla sua voce. 

Due piccole storie di questo microcosmo del nord del Brasile, specchio locale del contesto mondiale, in cui sembra consolidarsi la spirale di guerra, esclusione e terrorismo. Fa buio, nella notte dei senza-posto.

Risuona peró nel nostro cuore il poema di Thiago de Mello: “Fa buio, ma io canto”.
La nostra fede si misura nella capacitá di offrire ragioni di speranza. Con le parole del poeta, “Chi soffre resta sveglio per proteggere il cuore”.

In questa notte del mondo ci mantiene svegli il sogno di Papa Francesco, che convoca ad aprire una storia nuova, marcata dal Giubileo della Misericordia.
Giubileo é anno di grazia (Lv 25). L’anno in cui gli schiavi sono liberati, i debiti perdonati, il riposo restituito alla terra perché ricominci il suo ciclo naturale. È l’anno dell’abbondanza e della benedizione.
Misericordia è amore viscerale. Non é um valore ético o um principio morale: é la forza incontrollabile di chi ama senza misura e non tolera limiti. É um amore che non si intimidisce se, fuori, fa buio.

In questa notte di Natale, dunque, lottiamo per l’inclusione delle persone, per un tempo di grazia in cui si globalizzi la fraternitá e sia definitivamente abolita l’indifferenza! Facciamolo con compassione, senza sconti né risparmi. Se non misuriamo la nostra misericordia, saremo sorpresi dai frutti del Giubileo!

Queste due parole siano per noi la stella d’oriente. Camminiamo cantando: che le nostre lotte e la nostra preoccupazione per questo pianeta non ci tolgano la gioia della speranza!

Nessun commento: