martedì 14 marzo 2017

Una quaresima... alla brasiliana!

Lá nei vicoli di una piccola favela della periferia di São Paulo un gruppo di donne si incontra nella casa di dona Jolanda, che da poco si é riavvicinata alla comunitá cristiana.
Le poche famiglie del villaggio rurale di Agroplanalto, nel nordest del Brasile, si riuniscono tutte le settimane, alla sera, tornando dal lavoro dei campi.
Lo stesso avviene nella comunitá amazzonica di São Carlos, sulla riva del fiume Madeira, ed in migliaia di piccoli gruppi di preghiera e riflessione, all'inizio di questa quaresima.

Da 55 anni, la Chiesa in Brasile promuove incontri popolari per approfondire il cammino di conversione verso la Pasqua. Siccome la conversione é sia personale che sociale, la quaresima diventa opportunitá per riflettere sullo stile di vita cristiano e su come trasformare le strutture sociali di peccato in sementi di resurrezione.
Ogni anno, un tema. Dona Jolanda, la comunitá di Agroplanalto, i pescatori di São Carlos e molte persone in diversi livelli religiosi e culturali approfondiscono il legame tra la fede e la vita: “Fraternitá e mondo del lavoro”, “Fraternitá e educazione”, “Fraternitá e violenza”, e cosí via, decine e decine di inviti per una Chiesa in uscita, all'incontro delle ferite e del potenziale creativo della gente, nella storia concreta di oggi.
La “Campanha da Fraternidade 2017” tratta dei biomi naturali brasiliani. Vi sembrerá piú una lezione di geografia che un percorso quaresimale! Il libretto che orienta i gruppi di preghiera locali offre spunti per sei incontri, uno per settimana. Presenta, con un linguaggio popolare, la diversitá biologica e naturale dei territori brasiliani: Amazônia, Cerrado, Caatinga, Mata Atlântica, Pantanal, Pampa. Ci aiuta a contemplare la presenza di Dio nell'esuberanza della Madre Terra e dei raffinati “vestiti” che indossa nei vari territori in cui vivono le nostre genti.
Scopriamo come é forte il vincolo tra un bioma e la cultura delle comunitá umane che lo abitano e lo interpretano: i miti, le preghiere e la religiositá tradizionale, lo stile proprio nell'affrontare le difficoltá della vita e nel coglierne i frutti piú saporiti, le relazioni umane e sociali che si costruiscono in simbiosi con l'ambiente in cui vivono...
Scopriamo la bellezza di un popolo al plurale, ricco di cultura grazie al dono di Dio della diversitá naturale. I biomi si rivelano come la culla delle nostre fedi e testimoniano la rivelazione differenziata di Dio ad ogni cultura, ad ogni religione.

Sí, anche quest'anno stiamo facendo un'esperienza di fraternitá, a partire dalla lezione di vita silenziosa di nostra Madre Terra. Com'é importante questo percorso popolare, in un tempo in cui si scolpiscono decisioni politiche razziste ed escludenti, che incidono la roccia dei nostri valori piú profondi!
Osservando i nostri biomi, sentiamo anche la ferita aperta della loro devastazione. Papa Francesco la chiama “mutilazione”, che incide non solo sul corpo della Terra, ma anche sul nostro corpo personale e sociale. Laudato Si' ci insegna che esiste una relazione intima tra i poveri e la fragilitá del Pianeta, entrambi in pericolo, al limite della negazione del loro futuro. E cosí, comprendiamo il peccato come una ostilitá tra la terra e gli esseri umani.
In un paese di circa 200 milioni di abitanti, 160 vivono nel mondo urbano. La cittá, per sua essenza, é insostenibile. Dentro di essa il ciclo vitale é giá stato violato, é innaturale; per questo, dentro la cittá si comprende ancora meno lo strappo della tela della vita che il nostro modello di sviluppo sta provocando, facendo sanguinare le nostre terre e le persone che tentano di difenderle.
La sfida per la Chiesa é immensa, considerando la sua presenza capillare ed il suo potenziale di incidenza nella riflessione e nella conversione degli stili di vita di molta gente.
Chiediamo a Dio che illumini, ispiri e fecondi l'impegno silenzioso dei molti cristiani che anche quest'anno staranno pregando in piccole comunitá, illuminati dal tema della Campagna della Fraternitá.

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